sabato 13 aprile 2013

L'utero della grande madre e altre storie

Cerchiamo un rifugio. Ad una vita che non sappiamo vivere perchè non la sappiamo capire, perchè non la riusciamo ad interpretare. Ci sentiamo, provenienti da un utero troppo accogliente, affacciati su un mondo freddo e proiettati in un luogo inospitale perchè disordinato. E non abbiamo un Virgilio accanto a noi, cioè una guida che possieda una mappa, ci indichi i pericoli, che ci prepari alle difficoltà e ci spieghi il modo di affrontarle. E allora vogliamo scappare e tornare nell'utero, ma si è richiuso dietro di noi, e allora cerchiamo un'altra mamma, rassicurante e protettiva, in qualche modo narcotica, cioè che ci rassicuri, che non ci faccia pensare per non sentire il dolore della paura...

Questa è la realtà di un tempo pazzo come il nostro e la spiegazione di tanti fenomeni:

1. La femminilizzazione della società, iniziata con il femminismo e proseguita con la decadenza del maschio;
2. La diffusione a macchia d'olio delle dipendenze, declinate in migliaia di espressioni diverse nella forma, ma uguali nella dinamica;
3. La deresponsabilizzazione e la giustificazione di ogni comportamento, elette come categorie di comportamento sociale;
4. Il cancro del relativismo e la dittatura conseguente;
5. La dissoluzione della famiglia;
6. Il proliferare di miti, falsi maestri e ideologie di comodo cotte e mangiate;
7. E molto altro ancora...

Il richiamo dell'utero della grande madre è il marchio della nostra società, sbandata e completamente disorientata, perchè senza guida e senza guide. Hanno ucciso il Padre, e ora sono pecore senza pastore. 

Se noi psicologi vogliamo davvero renderci utili per il benessere delle persone dobbiamo abbandonare i falsi miti della non-direttività e del relativismo. Dobbiamo ripartire dalla filosofia e dalla metafisica,  recuperare il vero significato della parola amore, riscoprire l'insostituibile valore della famiglia tradizionale come nucleo fondante della società. Abbiamo un compito importante, e tanta gente si aspetta molto da noi.

13/04/13 Tutti i diritti riservati: Silvio Rossi - Roma

«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

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